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Major-Prépa te propose un entraînement de colle sur les inondations qui ont frappé l’Italie ces derniers mois.

 

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Cosa ha causato l’alluvione in Emilia-Romagna

Non solo le piogge intense, ma anche gli effetti della siccità e problemi agli argini, che in parte potrebbero essere legati alle tane degli animali selvatici.

Le piogge che tra il 2 e il 3 maggio hanno interessato l’Emilia-Romagna e in particolare le province di Bologna e Ravenna, che in alcune aree hanno superato i massimi storici di precipitazioni, hanno causato estesi allagamenti, oltre alla morte di due persone. In molti punti gli argini dei fiumi non hanno trattenuto l’acqua, provocando inondazioni di campi e strade. I danni sono quindi in parte legati a problemi delle strutture di contenimento dei corsi d’acqua, di cui in Italia si discute ogni volta che avviene un’alluvione a seguito di piogge intense. Tuttavia in questo caso specifico c’entra anche la siccità che da più di un anno riguarda il Nord Italia, Emilia-Romagna compresa: dopo una prolungata carenza d’acqua il suolo è infatti meno in grado di assorbire le precipitazioni.

 

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Le catastrofi climatiche colpiscono l’Italia da anni

Negli ultimi dieci anni le alluvioni sono aumentate moltissimo; secondo l’associazione ambientalista Legambiente, dal 2010 a settembre del 2022 si contano 510 episodi di catastrofi naturali. Secondo une studio di Greenpeace, i danni di questi eventi sono pari a 20,3 miliardi in 7 anni. Oltre il 90% dei comuni è a rischio di frane o alluvioni. Le tre regioni le più colpite sono l’Emilia-Romagna, il Veneto, la Calabria. Nel 2022  il numero di questi eventi è stato significativo, possiamo ricordarci l’episodio riguardante il crollo del ghiacciaio della Marmolada, i violenti temporali o la tragedia di Ischia del 26 novembre.

 

Le cause e le conseguenze dei fenomeni climatici estremi

Per la sua posizione geografica e per le sue caratteristiche morfologiche, l’Italia  è esposta ad alluvioni, frane ed erosioni costiere.Il cambiamento climatico è un’altra causa delle catastrofi naturali.In effetti, il maggior numero delle alluvioni si verifica durante gli anni più caldi; esiste una correlazione tra quantità d’acqua che cade nei giorni più piovosi dell’anno e la siccità causata dall’aumento della temperatura. Questi episodi hanno delle conseguenze materiali, economiche e umane.

 

Le soluzioni da mettere in atto

Il governo ha approvato il Decreto-Legge ALLUVIONE che prevede interventi urgenti nel caso di un’emergenza provocata dalle alluvioni verificatisi a partire da maggio 2023. Tra ciò che è previsto, c’è a manutenzione delle infrastrutture; sostegni, fondi et facilitazioni per il lavoro, aiuti per le attività didattiche. Possiamo salutare questa iniziativa, ma bisognerebbe trovare altre soluzioni. Le assicurazioni contro le catastrofi climatiche sono rare;solo il 4,5% delle abitazioni sono assicurate contro le calamità naturali, come frane alluvioni o terremoti. Per questo motivo, tutte le abitazioni dovrebbero essere assicurate contro i rischi legati alle catastrofi naturali.Inoltre, malgrado l’iniziativa dell’Unione Europea che lanciato l‘iniziativa Dam Removal Europe, il quale scopo è di rimuovere le dighe e altre barriere obsolete, l’Italia non ne ha rimosse neanche una tra il 2021 e il 2022. Mentre gli altri paesi dell’UE ne hanno rimosse 325. Per questo motivo l’Italia deve costruire delle infrastrutture adeguate e distruggere quelle obsolete. Infine, bisogna far fronte al cambiamento climatico perché, come afferma la direttiva europea 2007/60/Ce, le alluvioni sono fenomeni naturali, impossibili da prevenire, ma alcune attività umane insieme ai cambiamenti climatici contribuiscono a incrementare la probabilità che episodi disastrosi  si verifichino.

Per concludere, l’Italia non è risparmiata dalle catastrofi naturali, catastrofi  amplificati dal cambiamento climatico. Bisogna trovare delle soluzioni per prevenirli e altre per curarne i danni.

 

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